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dal Giornale di Vicenza
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dal Giornale di Vicenza
il giornale di Vicenza, 3/03/2009
Scuola, il 95% vuole le trenta ore
In arrivo i docenti "tappabuchi"
MAESTRO UNICO. Il Vicentino conferma e supera il dato nazionale sulle richieste di orario lungo alle elementari. Dirigenti in fibrillazione: la formula sarà un insegnante prevalente per 22 ore e poi docenti "satelliti" per il resto
Vicenza. Un plebiscito. Anche a Vicenza le iscrizioni nella scuola di base vedono trionfare il modello orario più lungo, quello delle 30 ore settimanali sulle quali è caduta la scelta della maggior parte delle famiglie. «Un bel segnale - commenta Urbano Bonato, coordinatore dei presidi degli 11 comprensivi cittadini e dirigente dell'istituto 8 di via Carta - ed è la dimostrazione che i genitori credono nel tempo scuola e in un'offerta formativa più ampia rispetto a quella delle 24 ore».
Non a caso la crocetta sopra l'opzione "24" l'hanno messa in pochi. Delle 70 famiglie che hanno iscritto i loro figli in prima elementare nei tre plessi dei Ferrovieri e di S.Agostino nessuna ha chiesto le 24 ore e nemmeno le 27, appena 4 hanno optato per le 40 del tempo pieno, mentre 66 hanno scelto senza esitazioni le 30 ore.
In altri comprensivi non è andata diversamente anche perché «noi dirigenti per primi - fa sapere Bonato - abbiamo suggerito alle famiglie di chiedere il massimo in termini di offerta per cercare di mantenere un minimo di qualità. E il 95% dei genitori, da un primo sguardo ai moduli, pare aver accolto l'invito».
Come si conciliano le 30 ore con il maestro unico sul quale il ministro Gelmini non sembra voler fare alcun passo indietro? «22 ore settimanali - risponde Bonato - saranno coperte da un maestro prevalente, le restanti 8 saranno affidate ad insegnanti che con un eufemismo potremmo chiamare "satelliti" per non usare il termine poco simpatico di tappabuchi. Ci sarà una figura che avrà più peso e maggiori responsabilità nei confronti della classe e altre che, proprio per il fatto di "coprire i buchi" si sentiranno insegnanti di seconda serie"».
Il disagio, assicura il preside del comprensivo 8, è già palese tra le preoccupare maestre delle elementari. «Licenziare chi è di ruolo non si può - prosegue Bonato - di conseguenza gli esuberi entreranno a far parte di una dotazione organica provinciale da dove le scuole di tutto il territorio "pescheranno" per coprire gli spezzoni. Per chi è precario, invece, la chiusura è definitiva».
Anche dal punto di vista occupazionale, dunque, l'autunno si rivelerà impietoso: «La titolarità della cattedra andrà agli insegnanti con maggiore anzianità, mentre agli altri toccheranno gli spezzoni» prosegue il preside, sottolineando che a settembre la ridistribuzione del personale farà saltare la continuità didattica in tutte le classi. Scenari poco lusinghieri mentre si attende dal Ministero la circolare sugli organici. «Arriverà probabilmente a fine marzo - conclude Bonato - e allora dovremo riconvocare i genitori per comunicare loro che scuola sarà possibile garantire».
Anna Madron
Scuola, il 95% vuole le trenta ore
In arrivo i docenti "tappabuchi"
MAESTRO UNICO. Il Vicentino conferma e supera il dato nazionale sulle richieste di orario lungo alle elementari. Dirigenti in fibrillazione: la formula sarà un insegnante prevalente per 22 ore e poi docenti "satelliti" per il resto
Vicenza. Un plebiscito. Anche a Vicenza le iscrizioni nella scuola di base vedono trionfare il modello orario più lungo, quello delle 30 ore settimanali sulle quali è caduta la scelta della maggior parte delle famiglie. «Un bel segnale - commenta Urbano Bonato, coordinatore dei presidi degli 11 comprensivi cittadini e dirigente dell'istituto 8 di via Carta - ed è la dimostrazione che i genitori credono nel tempo scuola e in un'offerta formativa più ampia rispetto a quella delle 24 ore».
Non a caso la crocetta sopra l'opzione "24" l'hanno messa in pochi. Delle 70 famiglie che hanno iscritto i loro figli in prima elementare nei tre plessi dei Ferrovieri e di S.Agostino nessuna ha chiesto le 24 ore e nemmeno le 27, appena 4 hanno optato per le 40 del tempo pieno, mentre 66 hanno scelto senza esitazioni le 30 ore.
In altri comprensivi non è andata diversamente anche perché «noi dirigenti per primi - fa sapere Bonato - abbiamo suggerito alle famiglie di chiedere il massimo in termini di offerta per cercare di mantenere un minimo di qualità. E il 95% dei genitori, da un primo sguardo ai moduli, pare aver accolto l'invito».
Come si conciliano le 30 ore con il maestro unico sul quale il ministro Gelmini non sembra voler fare alcun passo indietro? «22 ore settimanali - risponde Bonato - saranno coperte da un maestro prevalente, le restanti 8 saranno affidate ad insegnanti che con un eufemismo potremmo chiamare "satelliti" per non usare il termine poco simpatico di tappabuchi. Ci sarà una figura che avrà più peso e maggiori responsabilità nei confronti della classe e altre che, proprio per il fatto di "coprire i buchi" si sentiranno insegnanti di seconda serie"».
Il disagio, assicura il preside del comprensivo 8, è già palese tra le preoccupare maestre delle elementari. «Licenziare chi è di ruolo non si può - prosegue Bonato - di conseguenza gli esuberi entreranno a far parte di una dotazione organica provinciale da dove le scuole di tutto il territorio "pescheranno" per coprire gli spezzoni. Per chi è precario, invece, la chiusura è definitiva».
Anche dal punto di vista occupazionale, dunque, l'autunno si rivelerà impietoso: «La titolarità della cattedra andrà agli insegnanti con maggiore anzianità, mentre agli altri toccheranno gli spezzoni» prosegue il preside, sottolineando che a settembre la ridistribuzione del personale farà saltare la continuità didattica in tutte le classi. Scenari poco lusinghieri mentre si attende dal Ministero la circolare sugli organici. «Arriverà probabilmente a fine marzo - conclude Bonato - e allora dovremo riconvocare i genitori per comunicare loro che scuola sarà possibile garantire».
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