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Lettera del Rettore dell'Università di Padova alle famiglie e agli studenti
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Lettera del Rettore dell'Università di Padova alle famiglie e agli studenti
Agli Studenti ed alle loro Famiglie
L’Università di Padova desidera mettere al corrente le famiglie dei propri studenti circa la posizione
dell’Ateneo in merito alle misure assunte dalla cosiddetta “manovra d’estate” che prevede, tra l’altro,
fortissime limitazioni al turn over, tagli pesanti dei finanziamenti agli Atenei di oltre 400 milioni di euro
l’anno a partire dal 2010..
Il blocco del turn over del personale docente e tecnico-amministrativo (verrà assunto solo un docente o
un tecnico-amministrativo su cinque che andranno in pensione) e la riduzione del Fondo per il
Finanziamento Ordinario con cui il bilancio dello Stato finanzia gli Atenei, avranno gravissime conseguenze
sul funzionamento delle Università, impedendo così l’assunzione dei giovani, il nostro più prezioso capitale
umano, facendo inevitabilmente crescere la “fuga dei cervelli” all’estero.
Il Governo tende a giustificare tagli così massicci e brutali all’Università - “suicidi” li ha definiti la
prestigiosa rivista inglese “Nature” nel suo ultimo numero - asserendo che l’intero sistema universitario è al
collasso e soffre di una crisi irreparabile. Ma così, procedendo con tagli decisi in modo indifferenziato per
tutti gli Atenei, il Governo finisce per generalizzare un giudizio negativo che non è giusto colpisca allo
stesso modo Atenei che in realtà sono oggi in situazioni tra loro molto diverse. Vi sono Università che in
questi ultimi anni non hanno fatto buon uso dell’autonomia gestionale e di bilancio ed altre, come Padova,
che hanno invece il bilancio perfettamente sano e sono ai primissimi posti nelle classifiche nazionali degli
Atenei.
Vero è che già l’Italia investe in formazione e ricerca molto meno che altri Paesi europei. La percentuale
di spesa universitaria rispetto alla spesa pubblica totale per servizi è in Italia di 1,6, contro il 2,9 della UE e le
risorse pubbliche per l’istruzione superiore sono pari allo 0,9% del Prodotto interno lordo contro una media
OCSE dell’1,5% e di 1,3% per l’Europa dei 19.
Il rischio concreto è di privare il nostro Paese della risorsa preziosa rappresentata da una rete di
università pubbliche e insieme di ledere i principi, sanciti dalla nostra Costituzione, dell’autonomia
universitaria, della natura prevalentemente pubblica della formazione universitaria e della possibilità per i
“capaci e meritevoli anche se privi di mezzi” di accedere ai più alti gradi dell’istruzione.
L’Università di Padova, pur nella consapevolezza della difficile situazione economica e finanziaria del
nostro Paese, non può accettare in alcun modo che si affossi il sistema universitario italiano, andando a
colpire indistintamente tutti gli Atenei, senza una valutazione nel merito e senza che i tagli delle risorse
pubbliche agli Atenei avviino una pur necessaria riqualificazione della spesa.
L’Università di Padova è dunque decisamente in disaccordo con provvedimenti legislativi che rischiano
di demolire il nostro sistema universitario, che tagliano i fondi con la mannaia in una decapitazione di massa,
e non operano invece col bisturi del chirurgo, capace di guarire eliminando le parti ammalate. Per questo il
Senato Accademico ha chiesto ai docenti dell’Ateneo di ribadire agli studenti gli aspetti fortemente negativi
di questi provvedimenti, di sviluppare, nelle forme e nelle modalità che ciascuna Facoltà riterrà più
opportune, azioni di protesta che abbiano come scopo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei
cittadini, ma senza interruzioni prolungate delle lezioni che farebbero solo il danno degli studenti, mettendo
in atto altre iniziative, come lo svolgimento di lezioni in piazza, che illustrino i motivi dell’agitazione in
corso in gran parte delle Università italiane.
L’Università di Padova fa appello all’opinione pubblica perché comprenda che il futuro dei giovani e
della loro formazione, cui tante famiglie sono interessate, è oggi in pericolo, e con questa lettera agli Studenti
e alle loro Famiglie intende realizzare il primo momento di una più ampia campagna di informazione e di
sensibilizzazione che chiarisca la vera realtà del sistema universitario italiano e getti luce sui rischi
gravissimi che derivano da tagli indiscriminati, in assenza di ogni iniziativa di valutazione, con la
conseguenza certa dapprima di far lievitare in modo notevole le tasse studentesche e, nel seguito, di causare
danni irreparabili ad un settore fondamentale per il futuro del Paese con una “cura da cavallo” che
provocherà la morte certa del paziente invece che assicurarne la guarigione.
Il Rettore
Vincenzo Milanesi
Padova, 28 ottobre 2008
L’Università di Padova desidera mettere al corrente le famiglie dei propri studenti circa la posizione
dell’Ateneo in merito alle misure assunte dalla cosiddetta “manovra d’estate” che prevede, tra l’altro,
fortissime limitazioni al turn over, tagli pesanti dei finanziamenti agli Atenei di oltre 400 milioni di euro
l’anno a partire dal 2010..
Il blocco del turn over del personale docente e tecnico-amministrativo (verrà assunto solo un docente o
un tecnico-amministrativo su cinque che andranno in pensione) e la riduzione del Fondo per il
Finanziamento Ordinario con cui il bilancio dello Stato finanzia gli Atenei, avranno gravissime conseguenze
sul funzionamento delle Università, impedendo così l’assunzione dei giovani, il nostro più prezioso capitale
umano, facendo inevitabilmente crescere la “fuga dei cervelli” all’estero.
Il Governo tende a giustificare tagli così massicci e brutali all’Università - “suicidi” li ha definiti la
prestigiosa rivista inglese “Nature” nel suo ultimo numero - asserendo che l’intero sistema universitario è al
collasso e soffre di una crisi irreparabile. Ma così, procedendo con tagli decisi in modo indifferenziato per
tutti gli Atenei, il Governo finisce per generalizzare un giudizio negativo che non è giusto colpisca allo
stesso modo Atenei che in realtà sono oggi in situazioni tra loro molto diverse. Vi sono Università che in
questi ultimi anni non hanno fatto buon uso dell’autonomia gestionale e di bilancio ed altre, come Padova,
che hanno invece il bilancio perfettamente sano e sono ai primissimi posti nelle classifiche nazionali degli
Atenei.
Vero è che già l’Italia investe in formazione e ricerca molto meno che altri Paesi europei. La percentuale
di spesa universitaria rispetto alla spesa pubblica totale per servizi è in Italia di 1,6, contro il 2,9 della UE e le
risorse pubbliche per l’istruzione superiore sono pari allo 0,9% del Prodotto interno lordo contro una media
OCSE dell’1,5% e di 1,3% per l’Europa dei 19.
Il rischio concreto è di privare il nostro Paese della risorsa preziosa rappresentata da una rete di
università pubbliche e insieme di ledere i principi, sanciti dalla nostra Costituzione, dell’autonomia
universitaria, della natura prevalentemente pubblica della formazione universitaria e della possibilità per i
“capaci e meritevoli anche se privi di mezzi” di accedere ai più alti gradi dell’istruzione.
L’Università di Padova, pur nella consapevolezza della difficile situazione economica e finanziaria del
nostro Paese, non può accettare in alcun modo che si affossi il sistema universitario italiano, andando a
colpire indistintamente tutti gli Atenei, senza una valutazione nel merito e senza che i tagli delle risorse
pubbliche agli Atenei avviino una pur necessaria riqualificazione della spesa.
L’Università di Padova è dunque decisamente in disaccordo con provvedimenti legislativi che rischiano
di demolire il nostro sistema universitario, che tagliano i fondi con la mannaia in una decapitazione di massa,
e non operano invece col bisturi del chirurgo, capace di guarire eliminando le parti ammalate. Per questo il
Senato Accademico ha chiesto ai docenti dell’Ateneo di ribadire agli studenti gli aspetti fortemente negativi
di questi provvedimenti, di sviluppare, nelle forme e nelle modalità che ciascuna Facoltà riterrà più
opportune, azioni di protesta che abbiano come scopo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei
cittadini, ma senza interruzioni prolungate delle lezioni che farebbero solo il danno degli studenti, mettendo
in atto altre iniziative, come lo svolgimento di lezioni in piazza, che illustrino i motivi dell’agitazione in
corso in gran parte delle Università italiane.
L’Università di Padova fa appello all’opinione pubblica perché comprenda che il futuro dei giovani e
della loro formazione, cui tante famiglie sono interessate, è oggi in pericolo, e con questa lettera agli Studenti
e alle loro Famiglie intende realizzare il primo momento di una più ampia campagna di informazione e di
sensibilizzazione che chiarisca la vera realtà del sistema universitario italiano e getti luce sui rischi
gravissimi che derivano da tagli indiscriminati, in assenza di ogni iniziativa di valutazione, con la
conseguenza certa dapprima di far lievitare in modo notevole le tasse studentesche e, nel seguito, di causare
danni irreparabili ad un settore fondamentale per il futuro del Paese con una “cura da cavallo” che
provocherà la morte certa del paziente invece che assicurarne la guarigione.
Il Rettore
Vincenzo Milanesi
Padova, 28 ottobre 2008
roberta- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 17.10.08
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