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bozza di Helga ed Anna
3 partecipanti
bozza di Helga ed Anna
Cari colleghi, io ed Helga spediamo al forum questa prima bozza; siamo consapevoli della sua non esaustività, ma volevamo intanto dare inizio ad un processo di scrittura e condivisione che speriamo ci porti entro martedì ad avere un documento il più possibile unitario. Vi invitiamo pertanto a leggerlo e, senza titubanze, a proporre aggiunte e modifiche. Grazie.
BOZZA di MOZIONE
Il Collegio dei Docenti Straordinario del 3° Circolo di Bassano del Grappa,
riunito il ………………………….. visti :
il Decreto Legge n°137 del 1 settembre 2008
ad oggi approvato dalla Camera dei Deputati il 9 ottobre 2008
ed attualmente in esame in Aula al Senato;
lo schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze proposto in attuazione dell’art. 64 della Legge n°133 del 6 agosto 2008,
esprime\condivide le proprie riflessioni e preoccupazioni in merito alle modifiche riguardanti la scuola primaria e l’infanzia. Chi ha materiale può inserire qualcosa?
1.Accoglie favorevolmente “le azioni di sensibilizzazione e di formazione” alle conoscenze e competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” nella scuola primaria e dell’infanzia previste dall’art. 1 ma si interroga su quali spazi e tempi avranno nella scuola di 24 ore settimanali anche l’educazione alla salute, l’educazione all’affettività, l’educazione alimentare, l’educazione stradale e la sempre più importante educazione ambientale (che permettono l’attuazione dell’art. 3 in particolare del comma 2 della nostra Costituzione).
2.Esprime le seguenti perplessità riguardo al cambiamento del modello organizzativo-didattico del team teaching “con classi affidate ad un unico docente” (art. 4):
nelle nostre realtà scolastiche è già largamente diffuso il modello dell’insegnante “prevalente” ma con l’insegnante unico vi sarà l’impossibilità di programmare, attraverso la collaborazione ed il confronto con colleghi professionisti dell’educazione, per cogliere la complessità della realtà e per trovare strategie più efficaci in classi che diventano sempre più eterogenee. L’insegnante con chi e quando potrà concordare dimensioni di senso condivise per non rimanere nella sua solitaria coerenza, semplice da gestire ma culturalmente “povera”?
nei confronti dei bambini e dei genitori il gruppo docente, forte di valide competenze relazionali rispetto al maestro unico, può garantire un rapporto con pluralità di punti di vista ed una valutazione più equilibrata.
la divisione in ambiti disciplinari ha permesso una graduale e progressiva specializzazione nell’insegnamento stimolando lo sviluppo della ricerca ed il continuo aggiornamento dei docenti e al contempo la realizzazione di una didattica finalizzata all’acquisizione di conoscenze ed abilità strumentali per la formazione di competenze complesse. Al docente unico sarà invece richiesta la capacità di padroneggiare gli aspetti epistemologici, metodologici ed i linguaggi specifici che portano alla costruzione dei saperi in 9/10 discipline! Forse questo sarebbe possibile, con una comunque evidente riduzione delle proposte formative, nei primi due anni di scuola primaria dove i docenti lavorano per ambiti disciplinari allargati ma non certo dalla terza alla quinta classe dove si costruiscono le basi metodologiche e linguistiche di discipline come inglese, storia, convivenza civile, geografia e scienze.
l'impossibilità di effettuare uscite didattiche nel territorio di uno o più giorni fino ad oggi possibili per l’utilizzo anche cumulativo delle ore di compresenza. Come potrà un singolo insegnante garantire la sicurezza dei bambini con classi sempre più numerose? Significa che dovremo rimanere chiusi dentro le aule?
Togliendo le compresenze, già peraltro sacrificate per coprire le supplenze, scomparirà anche la possibilità di organizzare interventi individualizzati per alunni in difficoltà, percorsi di recupero e attività di laboratorio a piccoli gruppi con ritmi e stili di apprendimento differenziati per salvaguardare le peculiarità di ciascuno.
3.Auspica il mantenimento del Tempo Pieno così come è stato pensato e realizzato da più di trent’anni come “scuola laboratorio di sperimentazione e di ricerca didattica continua”. Un Tempo Pieno non solo inteso come tempo scuola di 40 ore ma come PROGETTO EDUCATIVO UNITARIO dove viene garantito un organico funzionale all’offerta formativa con corresponsabilità dei docenti per un modello didattico che permetta progetti a classi aperte e per gruppi misti ( Legge 517 del 1977 ).
4.Esprime la necessità di approfondire una riflessione collegiale sul concetto di valutazione formativa già attualmente condiviso, grazie anche al lavoro del Nucleo Interno di Valutazione, in un’ottica di cambiamento del linguaggio ma non del processo di monitoraggio in itinere del percorso di insegnamento\apprendimento.
5.Riserva dubbi su una valutazione del rendimento scolastico e del comportamento (art. 2 e art. 3), comunicata finora nella pratica quotidiana e nella scheda di valutazione con una scala di cinque giudizi, da tradurre alle famiglie ed ai bambini in voto numerico espresso in decimi. DA SISTEMARE Chiediamo che nella scuola primaria nel documento di valutazione sia previsto il profilo finale discorsivo? Si può con il REGOLAMENTO dell’AUTONOMIA?
6.Si interroga se l’innalzamento del rapporto alunni-classe (Quadro degli interventi dello schema programmatico) terrà conto delle singole capienze delle aule nelle nostre scuole.
7.Si chiede cosa accadrà nelle nostre scuole con la ridotta presenza dei collaboratori scolastici così preziosi per il buon funzionamento dell’organizzazione della vita scolastica quotidiana.
8.In riferimento all’art. 7 bis. Edilizia scolastica…da approfondire
Il Collegio condivide appieno la necessità di ridurre ed eliminare gli sprechi, di riformare per migliorare il sistema di istruzione pubblica al fine di renderlo sempre più qualificato ma rivendica la dignità e la professionalità del lavoro dei docenti che, con passione, fatica e responsabilità, pur con tante difficoltà e limiti, hanno contribuito a portare la scuola dell’infanzia e primaria a livelli elevati nel panorama internazionale (indagine sui livelli di comprensione della lettura IEA PIRLS del 2006 ).
Infine si augura di poter continuare a lavorare in una scuola pubblica che garantisca l’alfabetizzazione di base ma che investa anche nello sviluppo dell’eccellenza e del successo formativo (art. 34 Costituzione) dei futuri cittadini della società di domani. Una scuola che, come quella italiana appunto, cogliendo i frutti di un dibattito pedagogico e culturale ha saputo tradurre in realtà i principi di una pedagogia interculturale ed inclusiva che non ha pari a livello europeo. Da sistemare
Link per scaricare il testo mozione1
BOZZA di MOZIONE
Il Collegio dei Docenti Straordinario del 3° Circolo di Bassano del Grappa,
riunito il ………………………….. visti :
il Decreto Legge n°137 del 1 settembre 2008
ad oggi approvato dalla Camera dei Deputati il 9 ottobre 2008
ed attualmente in esame in Aula al Senato;
lo schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze proposto in attuazione dell’art. 64 della Legge n°133 del 6 agosto 2008,
esprime\condivide le proprie riflessioni e preoccupazioni in merito alle modifiche riguardanti la scuola primaria e l’infanzia. Chi ha materiale può inserire qualcosa?
1.Accoglie favorevolmente “le azioni di sensibilizzazione e di formazione” alle conoscenze e competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” nella scuola primaria e dell’infanzia previste dall’art. 1 ma si interroga su quali spazi e tempi avranno nella scuola di 24 ore settimanali anche l’educazione alla salute, l’educazione all’affettività, l’educazione alimentare, l’educazione stradale e la sempre più importante educazione ambientale (che permettono l’attuazione dell’art. 3 in particolare del comma 2 della nostra Costituzione).
2.Esprime le seguenti perplessità riguardo al cambiamento del modello organizzativo-didattico del team teaching “con classi affidate ad un unico docente” (art. 4):
nelle nostre realtà scolastiche è già largamente diffuso il modello dell’insegnante “prevalente” ma con l’insegnante unico vi sarà l’impossibilità di programmare, attraverso la collaborazione ed il confronto con colleghi professionisti dell’educazione, per cogliere la complessità della realtà e per trovare strategie più efficaci in classi che diventano sempre più eterogenee. L’insegnante con chi e quando potrà concordare dimensioni di senso condivise per non rimanere nella sua solitaria coerenza, semplice da gestire ma culturalmente “povera”?
nei confronti dei bambini e dei genitori il gruppo docente, forte di valide competenze relazionali rispetto al maestro unico, può garantire un rapporto con pluralità di punti di vista ed una valutazione più equilibrata.
la divisione in ambiti disciplinari ha permesso una graduale e progressiva specializzazione nell’insegnamento stimolando lo sviluppo della ricerca ed il continuo aggiornamento dei docenti e al contempo la realizzazione di una didattica finalizzata all’acquisizione di conoscenze ed abilità strumentali per la formazione di competenze complesse. Al docente unico sarà invece richiesta la capacità di padroneggiare gli aspetti epistemologici, metodologici ed i linguaggi specifici che portano alla costruzione dei saperi in 9/10 discipline! Forse questo sarebbe possibile, con una comunque evidente riduzione delle proposte formative, nei primi due anni di scuola primaria dove i docenti lavorano per ambiti disciplinari allargati ma non certo dalla terza alla quinta classe dove si costruiscono le basi metodologiche e linguistiche di discipline come inglese, storia, convivenza civile, geografia e scienze.
l'impossibilità di effettuare uscite didattiche nel territorio di uno o più giorni fino ad oggi possibili per l’utilizzo anche cumulativo delle ore di compresenza. Come potrà un singolo insegnante garantire la sicurezza dei bambini con classi sempre più numerose? Significa che dovremo rimanere chiusi dentro le aule?
Togliendo le compresenze, già peraltro sacrificate per coprire le supplenze, scomparirà anche la possibilità di organizzare interventi individualizzati per alunni in difficoltà, percorsi di recupero e attività di laboratorio a piccoli gruppi con ritmi e stili di apprendimento differenziati per salvaguardare le peculiarità di ciascuno.
3.Auspica il mantenimento del Tempo Pieno così come è stato pensato e realizzato da più di trent’anni come “scuola laboratorio di sperimentazione e di ricerca didattica continua”. Un Tempo Pieno non solo inteso come tempo scuola di 40 ore ma come PROGETTO EDUCATIVO UNITARIO dove viene garantito un organico funzionale all’offerta formativa con corresponsabilità dei docenti per un modello didattico che permetta progetti a classi aperte e per gruppi misti ( Legge 517 del 1977 ).
4.Esprime la necessità di approfondire una riflessione collegiale sul concetto di valutazione formativa già attualmente condiviso, grazie anche al lavoro del Nucleo Interno di Valutazione, in un’ottica di cambiamento del linguaggio ma non del processo di monitoraggio in itinere del percorso di insegnamento\apprendimento.
5.Riserva dubbi su una valutazione del rendimento scolastico e del comportamento (art. 2 e art. 3), comunicata finora nella pratica quotidiana e nella scheda di valutazione con una scala di cinque giudizi, da tradurre alle famiglie ed ai bambini in voto numerico espresso in decimi. DA SISTEMARE Chiediamo che nella scuola primaria nel documento di valutazione sia previsto il profilo finale discorsivo? Si può con il REGOLAMENTO dell’AUTONOMIA?
6.Si interroga se l’innalzamento del rapporto alunni-classe (Quadro degli interventi dello schema programmatico) terrà conto delle singole capienze delle aule nelle nostre scuole.
7.Si chiede cosa accadrà nelle nostre scuole con la ridotta presenza dei collaboratori scolastici così preziosi per il buon funzionamento dell’organizzazione della vita scolastica quotidiana.
8.In riferimento all’art. 7 bis. Edilizia scolastica…da approfondire
Il Collegio condivide appieno la necessità di ridurre ed eliminare gli sprechi, di riformare per migliorare il sistema di istruzione pubblica al fine di renderlo sempre più qualificato ma rivendica la dignità e la professionalità del lavoro dei docenti che, con passione, fatica e responsabilità, pur con tante difficoltà e limiti, hanno contribuito a portare la scuola dell’infanzia e primaria a livelli elevati nel panorama internazionale (indagine sui livelli di comprensione della lettura IEA PIRLS del 2006 ).
Infine si augura di poter continuare a lavorare in una scuola pubblica che garantisca l’alfabetizzazione di base ma che investa anche nello sviluppo dell’eccellenza e del successo formativo (art. 34 Costituzione) dei futuri cittadini della società di domani. Una scuola che, come quella italiana appunto, cogliendo i frutti di un dibattito pedagogico e culturale ha saputo tradurre in realtà i principi di una pedagogia interculturale ed inclusiva che non ha pari a livello europeo. Da sistemare
Link per scaricare il testo mozione1
Ultima modifica di anna mancuso il Ven Ott 24, 2008 6:21 pm - modificato 1 volta.
anna mancuso- Numero di messaggi : 26
Data d'iscrizione : 21.09.08
sulla valutazione
Proporrei di sostituire o di integrare i punti relativi alla valutazione con le seguenti riflessioni:
- [4]In merito alla valutazione, fermo restando il fatto che è necessario trovare forme chiare e condivise per comunicare ai genitori e agli alunni i risultati dell'apprendimento, solleva alcune questioni di fondo che paiono essere state totalmente ignorate dalla proposta di riforma:
- Crediamo che la scuola abbia come finalità educativa principale lo sviluppo globale dell’essere umano nelle sue dimensioni culturali e relazionali. Questo sviluppo è reso possibile soprattutto dall'intendere la classe come una comunità di apprendimento all'interno della quale gli alunni stessi sperimentano e costruiscono strada facendo, in interazione con gli altri e con gli oggetti del sapere (le discipline), quelle competenze complesse che consentiranno loro di affrontare con sempre maggiore autonomia le “sfide” che la vita porrà nel loro cammino. La valutazione di queste competenze complesse è già difficilmente traducibile in un giudizio analitico, quello che solitamente scriviamo in fondo alle schede di valutazione, ma è davvero impossibile che essa sia semplicemente il risultato di una media dei voti disciplinari. E questo succederà se sparirà il giudizio analitico finale
- Una serie valutazione dei risultati è possibile solo se esiste una stretta coerenza tra gli obiettivi di competenza, l'azione didattica e la prassi valutativa; una seria ed efficace comunicazione valutativa è resa possibile solamente dalla condivisione degli strumenti interpretativi tra i diversi soggetti (alunni, docenti, genitori). Il vero problema sta qui, nella mancanza di condivisione e non nelle forme in cui la valutazione viene espressa, siano esse giudizi sintetici o voti numerici. Cosa significa avere 8 o 5 in matematica? Oppure buono o distinto? Il voto numerico non porta maggior chiarezza se non sappiamo a che livello di competenza esso corrisponda e l'averlo fatto credere ha come unico risultato quello di banalizzare questioni che hanno ben altro spessore.
anna mancuso- Numero di messaggi : 26
Data d'iscrizione : 21.09.08
bozza rivista
ho provato a sistemare ancora qualcosa...
nel documento che segue ho inserito una considerazione generale e ho incluso anche le riflessioni sulla valutazione precedentemente postate...
per maggior semplicità di lettura vi invito a prelevare l'intero testo da qui bozza mozione 2
nel documento che segue ho inserito una considerazione generale e ho incluso anche le riflessioni sulla valutazione precedentemente postate...
per maggior semplicità di lettura vi invito a prelevare l'intero testo da qui bozza mozione 2
anna mancuso- Numero di messaggi : 26
Data d'iscrizione : 21.09.08
mozione rivista
Scusate ho fatto un po' di pasticci...
Ecco il link per scaricare l'ultima versione bozza2
Ecco il link per scaricare l'ultima versione bozza2
ulteriore modifica ore 10.20
Anche se i tempi sono "ristretti" propongo una versione aggiornata con modifiche
che cerchino di integrare le varie proposte ( Orianna , Roberta, Anna ed Helga e colleghe della scuola dell'infanzia ).
Oggi pomeriggio al Collegio ci sarà ancora spazio per modificare ed esporre i punti di vista di ciascuno.
Mi auguro sia possibile arrivare ad un accordo condiviso ed unitario.
Grazie al Direttore e grazie ad Anna e grazie a tutti i colleghi che in questi giorni hanno discusso,
si sono informati e hanno "regalato" il proprio contributo anche a "viva voce":
lo spazio del FORUM è stato un luogo "virtuale" di scambio,
foriero di pluralità, di ricchezze di punti di vista e di intenso sforzo per integrare
ed includere una parte di tutti in documenti condivisi.
che cerchino di integrare le varie proposte ( Orianna , Roberta, Anna ed Helga e colleghe della scuola dell'infanzia ).
Oggi pomeriggio al Collegio ci sarà ancora spazio per modificare ed esporre i punti di vista di ciascuno.
Mi auguro sia possibile arrivare ad un accordo condiviso ed unitario.
Grazie al Direttore e grazie ad Anna e grazie a tutti i colleghi che in questi giorni hanno discusso,
si sono informati e hanno "regalato" il proprio contributo anche a "viva voce":
lo spazio del FORUM è stato un luogo "virtuale" di scambio,
foriero di pluralità, di ricchezze di punti di vista e di intenso sforzo per integrare
ed includere una parte di tutti in documenti condivisi.
Helga Gheller- Numero di messaggi : 6
Data d'iscrizione : 27.10.08
parte prima
BOZZA di MOZIONE
Il Collegio dei Docenti Straordinario del 3° Circolo di Bassano del Grappa,
riunito il 28 ottobre 2008 visti :
• il Decreto Legge n°137 del 1 settembre 2008 ad oggi approvato dalla Camera dei Deputati il 9 ottobre 2008 ed attualmente in esame in Aula al Senato;
• lo schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze proposto in attuazione dell’art. 64 della Legge n°133 del 6 agosto 2008.
Sul piano generale non condivide le modalità di realizzazione della Riforma in quanto:
• viene attuata attraverso decreti legge e interventi inseriti nella legge finanziaria, non certo il modo migliore a disposizione di uno stato democratico per legiferare su una tema centrale per il futuro dell'intera società quale la formazione delle generazioni future;
• non ha precedentemente coinvolto i professionisti della scuola promuovendo un elevato dibattito culturale, serio e puntuale sulla formazione di base nelle società complesse;
• pare sorretta più da esigenze di risparmio più che da un’azione di rinnovamento pedagogico.
Nel merito, condivide ed esprime le proprie riflessioni e preoccupazioni riguardo alle modifiche che coinvolgono la scuola primaria e la scuola dell'infanzia.
In particolare:
1. Accoglie favorevolmente “le azioni di sensibilizzazione e di formazione” alle conoscenze e competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” nella scuola primaria e dell’infanzia previste dall’art. 1 ma si interroga su quali spazi e tempi avranno nella scuola di 24 ore settimanali anche l’educazione alla salute, l’educazione all’affettività, l’educazione alimentare, l’educazione stradale e la sempre più importante educazione ambientale ( che permettono l’attuazione dell’art. 3 in particolare del comma 2 della nostra Costituzione).
2. spazio scuola dell’infanzia DA INSERIRE
Intanto cito il testo dello“Schema di piano programmatico” :
che recita così: “Nella scuola dell’infanzia l’orario delle attività educative, nell’ottica di una progressiva generalizzazione e tenendo conto delle diversificate esigenze rappresentate dalle famiglie, si svolge anche solamente nella fascia antimeridiana, impiegando una sola unità di personale docente per sezione e riorganizzando il più possibile il funzionamento delle sezioni in una medesima scuola sulla base di tali opzioni.”( in “Revisione degli ordinamenti scolastici” ).
Il Collegio dei Docenti Straordinario del 3° Circolo di Bassano del Grappa,
riunito il 28 ottobre 2008 visti :
• il Decreto Legge n°137 del 1 settembre 2008 ad oggi approvato dalla Camera dei Deputati il 9 ottobre 2008 ed attualmente in esame in Aula al Senato;
• lo schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze proposto in attuazione dell’art. 64 della Legge n°133 del 6 agosto 2008.
Sul piano generale non condivide le modalità di realizzazione della Riforma in quanto:
• viene attuata attraverso decreti legge e interventi inseriti nella legge finanziaria, non certo il modo migliore a disposizione di uno stato democratico per legiferare su una tema centrale per il futuro dell'intera società quale la formazione delle generazioni future;
• non ha precedentemente coinvolto i professionisti della scuola promuovendo un elevato dibattito culturale, serio e puntuale sulla formazione di base nelle società complesse;
• pare sorretta più da esigenze di risparmio più che da un’azione di rinnovamento pedagogico.
Nel merito, condivide ed esprime le proprie riflessioni e preoccupazioni riguardo alle modifiche che coinvolgono la scuola primaria e la scuola dell'infanzia.
In particolare:
1. Accoglie favorevolmente “le azioni di sensibilizzazione e di formazione” alle conoscenze e competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” nella scuola primaria e dell’infanzia previste dall’art. 1 ma si interroga su quali spazi e tempi avranno nella scuola di 24 ore settimanali anche l’educazione alla salute, l’educazione all’affettività, l’educazione alimentare, l’educazione stradale e la sempre più importante educazione ambientale ( che permettono l’attuazione dell’art. 3 in particolare del comma 2 della nostra Costituzione).
2. spazio scuola dell’infanzia DA INSERIRE
Intanto cito il testo dello“Schema di piano programmatico” :
che recita così: “Nella scuola dell’infanzia l’orario delle attività educative, nell’ottica di una progressiva generalizzazione e tenendo conto delle diversificate esigenze rappresentate dalle famiglie, si svolge anche solamente nella fascia antimeridiana, impiegando una sola unità di personale docente per sezione e riorganizzando il più possibile il funzionamento delle sezioni in una medesima scuola sulla base di tali opzioni.”( in “Revisione degli ordinamenti scolastici” ).
Helga Gheller- Numero di messaggi : 6
Data d'iscrizione : 27.10.08
parte seconda
3. Esprime le seguenti perplessità riguardo al cambiamento del modello organizzativo-didattico del team teaching con “classi affidate ad un unico docente” (art. 4).
• Nelle nostre realtà scolastiche è già largamente diffuso il modello dell’insegnante “prevalente” ma con l’insegnante unico saranno tolte le ore di programmazione; sarà quindi più difficile la collaborazione ed il confronto con colleghi professionisti dell’educazione per cogliere la complessità della realtà e per trovare strategie più efficaci in classi che diventano sempre più eterogenee. L’insegnante con chi e quando potrà concordare dimensioni di senso condivise per non rimanere nella sua solitaria coerenza, semplice da gestire ma culturalmente “povera”?
• Nei confronti dei bambini e dei genitori il gruppo docente, forte di valide competenze relazionali rispetto al maestro unico, può garantire un rapporto con pluralità di punti di vista ed una valutazione più equilibrata.
• La divisione in ambiti disciplinari ha permesso una graduale e progressiva specializzazione nell’insegnamento: stimolando lo sviluppo della ricerca ed il continuo aggiornamento dei docenti e al contempo la realizzazione di una didattica finalizzata all’acquisizione di conoscenze ed abilità strumentali per la formazione di competenze complesse. Al docente unico sarà invece richiesta la capacità di padroneggiare gli aspetti epistemologici, metodologici ed i linguaggi specifici che portano alla costruzione dei saperi in 9/10 discipline!
Forse questo sarebbe possibile, con una comunque evidente riduzione delle
proposte formative, nei primi due anni di scuola primaria dove i docenti lavorano
per ambiti disciplinari allargati ma non certo dalla terza alla quinta classe dove si
costruiscono le basi metodologiche e linguistiche di discipline come inglese,
storia, convivenza civile, geografia e scienze.
• L’insegnamento della lingua inglese doveva diventare una delle priorità della
scuola pubblica. Conoscere bene almeno una lingua straniera è infatti importante
in una società caratterizzata dalla globalizzazione dell’economia, della cultura
e da imponenti flussi migratori. Come affidare tale insegnamento a docenti che
abbiano seguito semplicemente “un piano di formazione linguistica obbligatoria
della durata di 150/200 ore” ?
( Schema di piano programmatico: “Revisione degli ordinamenti scolastici” )
• L'impossibilità di effettuare uscite didattiche nel territorio di uno o più giorni fino ad oggi possibili per l’utilizzo anche cumulativo delle ore di compresenza. Come potrà un singolo insegnante garantire la sicurezza dei bambini con classi sempre più numerose? Significa che dovremo rimanere chiusi dentro le aule?
• Togliendo le compresenze, già peraltro sacrificate per coprire le supplenze, scomparirà anche la possibilità di organizzare interventi individualizzati per alunni in difficoltà, percorsi di recupero e attività di laboratorio a piccoli gruppi con ritmi e stili di apprendimento differenziati per salvaguardare le peculiarità di ciascuno.
• Auspica il mantenimento del Tempo Pieno così come è stato pensato e realizzato da più di trent’anni come “scuola laboratorio di sperimentazione e di ricerca didattica continua”. Un Tempo Pieno non solo inteso come tempo scuola di 40 ore ma come PROGETTO EDUCATIVO UNITARIO dove viene garantito un organico funzionale all’offerta formativa con corresponsabilità dei docenti per un modello didattico che permetta progetti a classi aperte e per gruppi misti (Legge 517 del 1977).
• Si interroga sull’eventuale “copertura finanziaria” per l’anno 2009-2010 richiesta alle “risorse del FONDO D’ISTITUTO” delle singole istituzioni scolastiche “ove occorra e in via transitoria” per rispondere alle “esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola” ( art. 4 ed in “ Revisione degli ordinamenti ” Schema di piano programmatico ) La “più ampia articolazione del tempo scuola” da chi sarà garantita in termini economici?
3. Esprime la necessità di approfondire una riflessione collegiale sul concetto di valutazione formativa già attualmente condiviso, grazie anche al lavoro del Nucleo Interno di Valutazione, in un’ottica di cambiamento del linguaggio ma non del processo di monitoraggio in itinere del percorso di insegnamento \ apprendimento.
Crede che la scuola abbia come finalità educativa principale lo sviluppo globale
dell’essere umano nelle sue dimensioni culturali e relazionali.
Questo sviluppo è reso possibile soprattutto dall'intendere la classe come una
comunità di apprendimento all'interno della quale gli alunni stessi sperimentano
e costruiscono strada facendo, in interazione con gli altri e con gli oggetti del sapere
( le discipline ), quelle competenze complesse che consentiranno loro di affrontare
con sempre maggiore autonomia le “sfide” che la vita porrà nel loro cammino.
4. Sempre in merito alla valutazione dei risultati ritiene che questa sia possibile solo se esiste una stretta coerenza tra gli obiettivi di competenza, l'azione didattica e la prassi valutativa e se esiste una seria ed efficace comunicazione valutativa, resa possibile solamente dalla condivisione degli strumenti interpretativi tra i diversi soggetti (alunni, docenti, genitori). Il vero problema sta qui, nella mancanza di condivisione e non nelle forme in cui la valutazione viene espressa, siano esse giudizi sintetici o voti numerici. Cosa significa avere 8 o 5 in matematica? Oppure buono o distinto? Il voto numerico non porta maggior chiarezza se non sappiamo a che livello di competenza esso corrisponda e l'averlo fatto credere ha come unico risultato quello di banalizzare questioni che hanno ben altro spessore.
5. Si interroga se l’innalzamento del rapporto alunni-classe (Quadro degli interventi dello schema programmatico) terrà conto delle singole capienze e dei problemi di sicurezza nelle aule delle nostre scuole.
6. Si chiede cosa accadrà nelle nostre scuole con la ridotta presenza dei collaboratori scolastici così preziosi per il buon funzionamento dell’organizzazione della vita scolastica quotidiana.
7. Attende con favore: “gli interventi per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi” (art. 1 bis).
A seguito elenchiamo le richieste del Collegio da votare singolarmente punto per punto.
Il Collegio quindi:
condivide appieno la necessità di ridurre ed eliminare gli sprechi, di riformare per migliorare il sistema di istruzione pubblica al fine di renderlo sempre più qualificato, ma, nello stesso tempo, rivendica la dignità e la professionalità del lavoro dei docenti che, con fatica, passione, e senso di responsabilità, hanno contribuito a portare la scuola dell’infanzia e primaria a livelli elevati nel panorama internazionale (indagine sui livelli di comprensione della lettura IEA PIRLS del 2006 ); ( anna ed helga )
• Nelle nostre realtà scolastiche è già largamente diffuso il modello dell’insegnante “prevalente” ma con l’insegnante unico saranno tolte le ore di programmazione; sarà quindi più difficile la collaborazione ed il confronto con colleghi professionisti dell’educazione per cogliere la complessità della realtà e per trovare strategie più efficaci in classi che diventano sempre più eterogenee. L’insegnante con chi e quando potrà concordare dimensioni di senso condivise per non rimanere nella sua solitaria coerenza, semplice da gestire ma culturalmente “povera”?
• Nei confronti dei bambini e dei genitori il gruppo docente, forte di valide competenze relazionali rispetto al maestro unico, può garantire un rapporto con pluralità di punti di vista ed una valutazione più equilibrata.
• La divisione in ambiti disciplinari ha permesso una graduale e progressiva specializzazione nell’insegnamento: stimolando lo sviluppo della ricerca ed il continuo aggiornamento dei docenti e al contempo la realizzazione di una didattica finalizzata all’acquisizione di conoscenze ed abilità strumentali per la formazione di competenze complesse. Al docente unico sarà invece richiesta la capacità di padroneggiare gli aspetti epistemologici, metodologici ed i linguaggi specifici che portano alla costruzione dei saperi in 9/10 discipline!
Forse questo sarebbe possibile, con una comunque evidente riduzione delle
proposte formative, nei primi due anni di scuola primaria dove i docenti lavorano
per ambiti disciplinari allargati ma non certo dalla terza alla quinta classe dove si
costruiscono le basi metodologiche e linguistiche di discipline come inglese,
storia, convivenza civile, geografia e scienze.
• L’insegnamento della lingua inglese doveva diventare una delle priorità della
scuola pubblica. Conoscere bene almeno una lingua straniera è infatti importante
in una società caratterizzata dalla globalizzazione dell’economia, della cultura
e da imponenti flussi migratori. Come affidare tale insegnamento a docenti che
abbiano seguito semplicemente “un piano di formazione linguistica obbligatoria
della durata di 150/200 ore” ?
( Schema di piano programmatico: “Revisione degli ordinamenti scolastici” )
• L'impossibilità di effettuare uscite didattiche nel territorio di uno o più giorni fino ad oggi possibili per l’utilizzo anche cumulativo delle ore di compresenza. Come potrà un singolo insegnante garantire la sicurezza dei bambini con classi sempre più numerose? Significa che dovremo rimanere chiusi dentro le aule?
• Togliendo le compresenze, già peraltro sacrificate per coprire le supplenze, scomparirà anche la possibilità di organizzare interventi individualizzati per alunni in difficoltà, percorsi di recupero e attività di laboratorio a piccoli gruppi con ritmi e stili di apprendimento differenziati per salvaguardare le peculiarità di ciascuno.
• Auspica il mantenimento del Tempo Pieno così come è stato pensato e realizzato da più di trent’anni come “scuola laboratorio di sperimentazione e di ricerca didattica continua”. Un Tempo Pieno non solo inteso come tempo scuola di 40 ore ma come PROGETTO EDUCATIVO UNITARIO dove viene garantito un organico funzionale all’offerta formativa con corresponsabilità dei docenti per un modello didattico che permetta progetti a classi aperte e per gruppi misti (Legge 517 del 1977).
• Si interroga sull’eventuale “copertura finanziaria” per l’anno 2009-2010 richiesta alle “risorse del FONDO D’ISTITUTO” delle singole istituzioni scolastiche “ove occorra e in via transitoria” per rispondere alle “esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola” ( art. 4 ed in “ Revisione degli ordinamenti ” Schema di piano programmatico ) La “più ampia articolazione del tempo scuola” da chi sarà garantita in termini economici?
3. Esprime la necessità di approfondire una riflessione collegiale sul concetto di valutazione formativa già attualmente condiviso, grazie anche al lavoro del Nucleo Interno di Valutazione, in un’ottica di cambiamento del linguaggio ma non del processo di monitoraggio in itinere del percorso di insegnamento \ apprendimento.
Crede che la scuola abbia come finalità educativa principale lo sviluppo globale
dell’essere umano nelle sue dimensioni culturali e relazionali.
Questo sviluppo è reso possibile soprattutto dall'intendere la classe come una
comunità di apprendimento all'interno della quale gli alunni stessi sperimentano
e costruiscono strada facendo, in interazione con gli altri e con gli oggetti del sapere
( le discipline ), quelle competenze complesse che consentiranno loro di affrontare
con sempre maggiore autonomia le “sfide” che la vita porrà nel loro cammino.
4. Sempre in merito alla valutazione dei risultati ritiene che questa sia possibile solo se esiste una stretta coerenza tra gli obiettivi di competenza, l'azione didattica e la prassi valutativa e se esiste una seria ed efficace comunicazione valutativa, resa possibile solamente dalla condivisione degli strumenti interpretativi tra i diversi soggetti (alunni, docenti, genitori). Il vero problema sta qui, nella mancanza di condivisione e non nelle forme in cui la valutazione viene espressa, siano esse giudizi sintetici o voti numerici. Cosa significa avere 8 o 5 in matematica? Oppure buono o distinto? Il voto numerico non porta maggior chiarezza se non sappiamo a che livello di competenza esso corrisponda e l'averlo fatto credere ha come unico risultato quello di banalizzare questioni che hanno ben altro spessore.
5. Si interroga se l’innalzamento del rapporto alunni-classe (Quadro degli interventi dello schema programmatico) terrà conto delle singole capienze e dei problemi di sicurezza nelle aule delle nostre scuole.
6. Si chiede cosa accadrà nelle nostre scuole con la ridotta presenza dei collaboratori scolastici così preziosi per il buon funzionamento dell’organizzazione della vita scolastica quotidiana.
7. Attende con favore: “gli interventi per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi” (art. 1 bis).
A seguito elenchiamo le richieste del Collegio da votare singolarmente punto per punto.
Il Collegio quindi:
condivide appieno la necessità di ridurre ed eliminare gli sprechi, di riformare per migliorare il sistema di istruzione pubblica al fine di renderlo sempre più qualificato, ma, nello stesso tempo, rivendica la dignità e la professionalità del lavoro dei docenti che, con fatica, passione, e senso di responsabilità, hanno contribuito a portare la scuola dell’infanzia e primaria a livelli elevati nel panorama internazionale (indagine sui livelli di comprensione della lettura IEA PIRLS del 2006 ); ( anna ed helga )
Helga Gheller- Numero di messaggi : 6
Data d'iscrizione : 27.10.08
parte terza
si augura di poter continuare a lavorare in una scuola pubblica che garantisca i giusti mezzi per sostenere l’inserimento degli alunni in difficoltà, il riconoscimento delle potenzialità di ciascuno sviluppando l’eccellenza ed il successo formativo ed il rispetto e la valorizzazione della diversità in un'ottica interculturale;
( anna ed helga )
Chiediamo ad Orianna se questa sintesi può andare comunque bene o se c’è stata una riduzione dei contenuti che ha modificato-stravolto il suo intervento.
chiede l'applicazione di quanto previsto dagli articoli 4, 5 e 8 del D.P.R. 275/99 ( autonomia scolastica ) in merito alla definizione della didattica, dell'organizzazione e dei curricoli, che permetterebbe alle scuole una effettiva autonomia organizzativa e didattica in grado di articolare l'offerta formativa sulla base delle reali esigenze sia delle famiglie che del territorio e di rispondere al meglio alle necessità formative dei nostri alunni i quali dovranno misurarsi con un futuro impegnativo e in parte imprevedibile; (orianna)
chiede che sia assegnato alle scuole l’organico funzionale necessario a garantire un'articolazione del tempo-scuola come sopra delineato, quindi con possibilità di offrire modelli con un ( orario ) tempo-scuola diversificato come già avviene nel nostro Circolo; (orianna)
chiede che sia messo in campo un serio ed efficace sistema di valutazione del servizio scolastico nazionale, attraverso la misurazione periodica degli apprendimenti degli studenti; (orianna)
auspica, infine, che vengano rivisti i tagli della scuola che determineranno un aumento degli alunni per classe, una riduzione del personale della scuola (insegnanti e ATA), la riorganizzazione della rete scolastica con la chiusura di numerose scuole ed istituti, la revisione dei piani di studio e dei quadri orari nei diversi ordini di scuola, la riduzione dei centri territoriali per l’educazione degli adulti e dei corsi serali. Tali provvedimenti infatti porterebbero ad un abbassamento culturale e competitivo del nostro sistema di formazione rispetto agli altri paesi europei. (roberta)
NELLA SCUOLA NOI VOGLIAMO CONTINUARE A CREDERE ED INVESTIRE, PERCHE’ LA SCUOLA E’ IL NOSTRO FUTURO.
( anna ed helga )
Chiediamo ad Orianna se questa sintesi può andare comunque bene o se c’è stata una riduzione dei contenuti che ha modificato-stravolto il suo intervento.
chiede l'applicazione di quanto previsto dagli articoli 4, 5 e 8 del D.P.R. 275/99 ( autonomia scolastica ) in merito alla definizione della didattica, dell'organizzazione e dei curricoli, che permetterebbe alle scuole una effettiva autonomia organizzativa e didattica in grado di articolare l'offerta formativa sulla base delle reali esigenze sia delle famiglie che del territorio e di rispondere al meglio alle necessità formative dei nostri alunni i quali dovranno misurarsi con un futuro impegnativo e in parte imprevedibile; (orianna)
chiede che sia assegnato alle scuole l’organico funzionale necessario a garantire un'articolazione del tempo-scuola come sopra delineato, quindi con possibilità di offrire modelli con un ( orario ) tempo-scuola diversificato come già avviene nel nostro Circolo; (orianna)
chiede che sia messo in campo un serio ed efficace sistema di valutazione del servizio scolastico nazionale, attraverso la misurazione periodica degli apprendimenti degli studenti; (orianna)
auspica, infine, che vengano rivisti i tagli della scuola che determineranno un aumento degli alunni per classe, una riduzione del personale della scuola (insegnanti e ATA), la riorganizzazione della rete scolastica con la chiusura di numerose scuole ed istituti, la revisione dei piani di studio e dei quadri orari nei diversi ordini di scuola, la riduzione dei centri territoriali per l’educazione degli adulti e dei corsi serali. Tali provvedimenti infatti porterebbero ad un abbassamento culturale e competitivo del nostro sistema di formazione rispetto agli altri paesi europei. (roberta)
NELLA SCUOLA NOI VOGLIAMO CONTINUARE A CREDERE ED INVESTIRE, PERCHE’ LA SCUOLA E’ IL NOSTRO FUTURO.
Helga Gheller- Numero di messaggi : 6
Data d'iscrizione : 27.10.08
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