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da Roma: dateci il tempo di pensare
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da Roma: dateci il tempo di pensare
Al Ministro dell’Istruzione
On. Gelmini
Il Collegio dei Docenti dell’80° Circolo di Roma ha letto attentamente il Decreto 137/08 ed ha condiviso le seguenti riflessioni:
· La corresponsabilità educativa dei docenti è un elemento fondamentale che partendo dalla valorizzazione della competenza di ognuno di essi, la investe nella qualità della proposta formativa e nella qualità delle relazioni col gruppo classe e con ognuno degli alunni. La corresponsabilità, inoltre, è una precisa risposta alle domande poste dalla complessità del compito educativo nella realtà attuale.
· Il tempo scuola è una variabile che incide sulla completezza della proposta formativa, sulla sua organicità, sulla sua possibilità di accogliere i bisogni educativi di tutti e di ciascuno, sulla sua possibilità di promuovere competenze cognitive, emotive e relazionali, in un’ottica cooperativa.
· La valutazione non può essere soltanto sommativa e solo riferita al percorso del singolo studente: si colloca nell’ambito di un processo che coniuga le scelte metodologico-didattiche con la configurazione del gruppo e le caratteristiche di ogni studente; implica un processo di riflessione da parte di tutta la scuola, del gruppo e del singolo, per connotarsi come impegno di riprogettazione del cammino educativo ai fini di un vero successo formativo.
· La scuola inclusiva, inoltre, così come il percorso trentennale dell’integrazione ci ha fatto intravedere
E i docenti della scuola pubblica, pur nella carenza di riconoscimento sociale e istituzionale di questi ultimi anni, hanno saputo dimostrare che è possibile.
Tutto questo nel Decreto 137 non c’è!
§ Il ritorno al maestro unico (art. 4) è il tentativo illusorio di tornare ad una realtà datata nel tempo ed ormai anacronistica. In una società complessa come quella attuale, una scuola che orienta, capace di dare conoscenze utili per la vita è il frutto di un lavoro di equipe in cui le competenze, le specificità di più docenti, si integrano al meglio per fornire ai ragazzi un percorso formativo organico e continuativo.
§ Il tempo scuola decurtato (art. 4) rinvia ad una formazione abbreviata, che non può tener conto delle esigenze di apprendimento di ciascuno, dei bisogni degli allievi e delle loro famiglie e rischia, inevitabilmente, di risolversi in una nuova selezione sulla base delle possibilità piuttosto che sui meriti.
§ Il ritorno alla valutazione in decimi (art. 3) rischia di cancellare l’idea di valutazione formativa. La valutazione è un elemento sensibile del processo formativo, guarda ai percorsi più che ai prodotti, ai soggetti più che alle singole performance; mira a orientare il processo di apprendimento e a modificare l’azione educativa quando necessario. Insinuare l’idea che tutto si possa ridurre ad un numero, oltre che un’illusione pericolosa, costituisce una semplificazione foriera di effetti di esclusione e selezione particolarmente nei confronti dei nuovi alunni stranieri.
Per tutto questo, i Docenti dell’80° Circolo di Roma chiedono al Ministro che l’ipotesi pedagogica e didattica su cui è fondata la pratica della scuola dell’infanzia e primaria italiane non sia cancellata e che le decisioni che riguardano la formazione delle giovani generazioni possano scaturire da un confronto franco tra tutti coloro che vivono l’esperienza formativa: studenti, docenti, genitori, agenzie territoriali.
Roma, 08.10.2008
On. Gelmini
Il Collegio dei Docenti dell’80° Circolo di Roma ha letto attentamente il Decreto 137/08 ed ha condiviso le seguenti riflessioni:
· La corresponsabilità educativa dei docenti è un elemento fondamentale che partendo dalla valorizzazione della competenza di ognuno di essi, la investe nella qualità della proposta formativa e nella qualità delle relazioni col gruppo classe e con ognuno degli alunni. La corresponsabilità, inoltre, è una precisa risposta alle domande poste dalla complessità del compito educativo nella realtà attuale.
· Il tempo scuola è una variabile che incide sulla completezza della proposta formativa, sulla sua organicità, sulla sua possibilità di accogliere i bisogni educativi di tutti e di ciascuno, sulla sua possibilità di promuovere competenze cognitive, emotive e relazionali, in un’ottica cooperativa.
· La valutazione non può essere soltanto sommativa e solo riferita al percorso del singolo studente: si colloca nell’ambito di un processo che coniuga le scelte metodologico-didattiche con la configurazione del gruppo e le caratteristiche di ogni studente; implica un processo di riflessione da parte di tutta la scuola, del gruppo e del singolo, per connotarsi come impegno di riprogettazione del cammino educativo ai fini di un vero successo formativo.
· La scuola inclusiva, inoltre, così come il percorso trentennale dell’integrazione ci ha fatto intravedere
- ha bisogno della corresponsabilità della scuola, della famiglia e delle altre agenzie educative del territorio;
- ha bisogno del tempo disteso che garantisce l’incontro e il riconoscimento di ogni gruppo e di ogni singolo studente;
- ha bisogno di un’attenzione professionale, non sanzionatoria ma formativa.
E i docenti della scuola pubblica, pur nella carenza di riconoscimento sociale e istituzionale di questi ultimi anni, hanno saputo dimostrare che è possibile.
Tutto questo nel Decreto 137 non c’è!
§ Il ritorno al maestro unico (art. 4) è il tentativo illusorio di tornare ad una realtà datata nel tempo ed ormai anacronistica. In una società complessa come quella attuale, una scuola che orienta, capace di dare conoscenze utili per la vita è il frutto di un lavoro di equipe in cui le competenze, le specificità di più docenti, si integrano al meglio per fornire ai ragazzi un percorso formativo organico e continuativo.
§ Il tempo scuola decurtato (art. 4) rinvia ad una formazione abbreviata, che non può tener conto delle esigenze di apprendimento di ciascuno, dei bisogni degli allievi e delle loro famiglie e rischia, inevitabilmente, di risolversi in una nuova selezione sulla base delle possibilità piuttosto che sui meriti.
§ Il ritorno alla valutazione in decimi (art. 3) rischia di cancellare l’idea di valutazione formativa. La valutazione è un elemento sensibile del processo formativo, guarda ai percorsi più che ai prodotti, ai soggetti più che alle singole performance; mira a orientare il processo di apprendimento e a modificare l’azione educativa quando necessario. Insinuare l’idea che tutto si possa ridurre ad un numero, oltre che un’illusione pericolosa, costituisce una semplificazione foriera di effetti di esclusione e selezione particolarmente nei confronti dei nuovi alunni stranieri.
Per tutto questo, i Docenti dell’80° Circolo di Roma chiedono al Ministro che l’ipotesi pedagogica e didattica su cui è fondata la pratica della scuola dell’infanzia e primaria italiane non sia cancellata e che le decisioni che riguardano la formazione delle giovani generazioni possano scaturire da un confronto franco tra tutti coloro che vivono l’esperienza formativa: studenti, docenti, genitori, agenzie territoriali.
Roma, 08.10.2008
direttore didattico- Numero di messaggi : 76
Data d'iscrizione : 20.09.08
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