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i genitori con le loro associazioni dicono...
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i genitori con le loro associazioni dicono...
Questo sotto è un documento unitario delle Associazioni Genitori
( AGESC, AGE, CGD) del Veneto, sui cambiamenti del governo in atto
sulla Scuola.
Cordiali saluti,
Vecchini Arianna FoPAGS VR
FoRAGS-VENETO
(Forum Regionale delle Associazioni dei Genitori-Scuola)
c/o U.S.R. Veneto – Riva de Biasio S.Croce 1299 - 30135 Venezia
www.istruzioneveneto.it
Coordinatore: Fabrizio Azzolini
DOCUMENTO
I genitori rappresentanti delle Associazioni Genitori nella Scuola
(A.Ge., AGESC, CGD) presenti nel Forum Regionale e nei Forum
Provinciali, riuniti presso l'Ufficio Scolastico Regionale del
Veneto, hanno espresso il desiderio di condividere riflessioni in
merito ai nuovi provvedimenti in atto nella scuola.
Considerano che i provvedimenti già varati dal Decreto Legge n. 137 e
gli intendimenti annunciati dal Governo per la scuola italiana sono,
di fatto, una "riforma" tout court del sistema scolastico: il voto di
condotta, la valutazione espressa in numero decimale, l'insegnamento
dell'educazione civica, il ritorno al "maestro unico", la laurea
abilitante per l'insegnamento, la riduzione del monte-ore scolastico
sono infatti argomenti che incidono profondamente in ambito
scolastico, nell'autonomia, nella didattica, negli ordinamenti, ma
anche nei rapporti scuola-utenza.
Per questo motivo ritengono che la loro attuazione non possa darsi in
assenza di un reale coinvolgimento sia del Parlamento, sia degli
insegnanti, degli studenti, dei genitori.
Poiché il futuro di un paese, sia in ordine alla coesione sociale che
allo sviluppo economico, è proporzionato alla qualità dei processi
educativi e dipende dall'evoluzione del sistema formativo e
scolastico, nessuna riforma può essere affrettata, nessuna riforma
può prescindere da una visione di sistema, che ponga le fondamenta
per successivi sviluppi.
I genitori rilevano che è in atto, da più parti, anche con il
contributo dei media, un processo di banalizzazione e riduzione del
dibattito sulle questioni educative a semplici slogan, e a
schieramenti di partito. Sono ben consapevoli che l'istruzione non è
riducibile alla sola spesa che comporta, poiché l'educazione è
intessuta dalla complessità delle relazioni, dall'investimento di
risorse umane ed economiche oggi, per un risultato positivo domani.
La scuola è un bene di tutti, e non può diventare oggetto di scontro
sociale, né terreno nel quale destra o sinistra rivendichino la
totale rappresentatività.
Stupisce che, a fronte degli scenari descritti da autorevoli voci
internazionali (cfr. UNESCO, Nell'educazione un tesoro), delle
impegnative scelte di strategia fissate dagli Stati europei
(Obiettivi di Lisbona), delle molte indagini più volte citate nel
nostro Paese (OCSE), lo snodo ineludibile ed essenziale del sistema
d'istruzione e formazione venga affrontato, di fatto, a partire dalle
necessità di tipo economico e finanziario, e dalla logica di "tagli"
al sistema impressa dalla Legge n. 133 del 6 agosto 2008, sulla
quale, per le ricadute nell'educazione e nella scuola, i genitori
avrebbero desiderato essere considerati interlocutori significativi.
La preoccupazione emerge dal fatto che i tratti di urgenza siano di
fatto dovuti ad una crisi economica pesante, più che ad emergenze
educative.
Vogliamo ricordare che i problemi che viviamo ogni giorno rispetto
alla scuola stanno nella precarietà dell'insegnamento, connotato da
elevatissimo turn over, peraltro senza alcun incentivo alla qualità e
all'impegno dei docenti. Stanno negli insufficienti rapporti di
collaborazione e cooperazione tra scuola e genitori. Stanno nelle
continue mutazioni e incertezze della politica scolastica, che ad
ogni cambio di guida al Ministero, sottopone la scuola a bruschi
cambiamenti di rotta.
La richiesta di elaborare, condividere e "firmare" un Patto di
Corresponsabilità tra Scuola e Genitori, che trova tutte le
Associazioni presenti nei Forum completamente d'accordo, non si
concilia con le modalità attraverso cui i provvedimenti citati si
stanno attuando. I genitori chiedono di essere non solo interpellati,
ma coinvolti, poiché è ai genitori che la Costituzione assegna il
primato dell'educazione.
I genitori chiedono che sia esplicitata la strategia complessiva del
provvedimento, e quali scelte rispondano alle molte questioni poste
dagli scenari nei quali la scuola deve oggi giocarsi. In altre
parole, verso quale tipologia di sistema formativo ci stiamo
muovendo? Quale rapporto e interazione si sta configurando fra il
sistema formativo, il sistema sociale e i cittadini?
Inoltre, constatando la forte riduzione di risorse (economiche e di
personale) programmata fino al 2012, è dimostrabile che a tale
riduzione corrisponda conseguentemente una migliore qualità? Non è
forse opportuno ragionare su come spendere meglio, piuttosto che
spendere meno, come, di fatto, ogni Governo da anni decide? E non è
opportuno farlo insieme?
Se davvero la politica, l'amministrazione e la scuola stessa,
credessero ed attuassero fino in fondo l'autonomia delle scuole già
assicurata dalla legge, potremmo seriamente pensare anche ad una
diversa distribuzione e qualità della spesa, lasciando le scelte
organizzative e didattiche alle scuole stesse.
Lo sviluppo dell'autonomia condurrebbe il Paese verso una scuola
aperta, plurale, in un quadro di indirizzi chiari e di valutazione
certa.
Venezia, 27 ottobre 2008
FoRAGS e FoPAGS Veneto
( AGESC, AGE, CGD) del Veneto, sui cambiamenti del governo in atto
sulla Scuola.
Cordiali saluti,
Vecchini Arianna FoPAGS VR
FoRAGS-VENETO
(Forum Regionale delle Associazioni dei Genitori-Scuola)
c/o U.S.R. Veneto – Riva de Biasio S.Croce 1299 - 30135 Venezia
www.istruzioneveneto.it
Coordinatore: Fabrizio Azzolini
DOCUMENTO
I genitori rappresentanti delle Associazioni Genitori nella Scuola
(A.Ge., AGESC, CGD) presenti nel Forum Regionale e nei Forum
Provinciali, riuniti presso l'Ufficio Scolastico Regionale del
Veneto, hanno espresso il desiderio di condividere riflessioni in
merito ai nuovi provvedimenti in atto nella scuola.
Considerano che i provvedimenti già varati dal Decreto Legge n. 137 e
gli intendimenti annunciati dal Governo per la scuola italiana sono,
di fatto, una "riforma" tout court del sistema scolastico: il voto di
condotta, la valutazione espressa in numero decimale, l'insegnamento
dell'educazione civica, il ritorno al "maestro unico", la laurea
abilitante per l'insegnamento, la riduzione del monte-ore scolastico
sono infatti argomenti che incidono profondamente in ambito
scolastico, nell'autonomia, nella didattica, negli ordinamenti, ma
anche nei rapporti scuola-utenza.
Per questo motivo ritengono che la loro attuazione non possa darsi in
assenza di un reale coinvolgimento sia del Parlamento, sia degli
insegnanti, degli studenti, dei genitori.
Poiché il futuro di un paese, sia in ordine alla coesione sociale che
allo sviluppo economico, è proporzionato alla qualità dei processi
educativi e dipende dall'evoluzione del sistema formativo e
scolastico, nessuna riforma può essere affrettata, nessuna riforma
può prescindere da una visione di sistema, che ponga le fondamenta
per successivi sviluppi.
I genitori rilevano che è in atto, da più parti, anche con il
contributo dei media, un processo di banalizzazione e riduzione del
dibattito sulle questioni educative a semplici slogan, e a
schieramenti di partito. Sono ben consapevoli che l'istruzione non è
riducibile alla sola spesa che comporta, poiché l'educazione è
intessuta dalla complessità delle relazioni, dall'investimento di
risorse umane ed economiche oggi, per un risultato positivo domani.
La scuola è un bene di tutti, e non può diventare oggetto di scontro
sociale, né terreno nel quale destra o sinistra rivendichino la
totale rappresentatività.
Stupisce che, a fronte degli scenari descritti da autorevoli voci
internazionali (cfr. UNESCO, Nell'educazione un tesoro), delle
impegnative scelte di strategia fissate dagli Stati europei
(Obiettivi di Lisbona), delle molte indagini più volte citate nel
nostro Paese (OCSE), lo snodo ineludibile ed essenziale del sistema
d'istruzione e formazione venga affrontato, di fatto, a partire dalle
necessità di tipo economico e finanziario, e dalla logica di "tagli"
al sistema impressa dalla Legge n. 133 del 6 agosto 2008, sulla
quale, per le ricadute nell'educazione e nella scuola, i genitori
avrebbero desiderato essere considerati interlocutori significativi.
La preoccupazione emerge dal fatto che i tratti di urgenza siano di
fatto dovuti ad una crisi economica pesante, più che ad emergenze
educative.
Vogliamo ricordare che i problemi che viviamo ogni giorno rispetto
alla scuola stanno nella precarietà dell'insegnamento, connotato da
elevatissimo turn over, peraltro senza alcun incentivo alla qualità e
all'impegno dei docenti. Stanno negli insufficienti rapporti di
collaborazione e cooperazione tra scuola e genitori. Stanno nelle
continue mutazioni e incertezze della politica scolastica, che ad
ogni cambio di guida al Ministero, sottopone la scuola a bruschi
cambiamenti di rotta.
La richiesta di elaborare, condividere e "firmare" un Patto di
Corresponsabilità tra Scuola e Genitori, che trova tutte le
Associazioni presenti nei Forum completamente d'accordo, non si
concilia con le modalità attraverso cui i provvedimenti citati si
stanno attuando. I genitori chiedono di essere non solo interpellati,
ma coinvolti, poiché è ai genitori che la Costituzione assegna il
primato dell'educazione.
I genitori chiedono che sia esplicitata la strategia complessiva del
provvedimento, e quali scelte rispondano alle molte questioni poste
dagli scenari nei quali la scuola deve oggi giocarsi. In altre
parole, verso quale tipologia di sistema formativo ci stiamo
muovendo? Quale rapporto e interazione si sta configurando fra il
sistema formativo, il sistema sociale e i cittadini?
Inoltre, constatando la forte riduzione di risorse (economiche e di
personale) programmata fino al 2012, è dimostrabile che a tale
riduzione corrisponda conseguentemente una migliore qualità? Non è
forse opportuno ragionare su come spendere meglio, piuttosto che
spendere meno, come, di fatto, ogni Governo da anni decide? E non è
opportuno farlo insieme?
Se davvero la politica, l'amministrazione e la scuola stessa,
credessero ed attuassero fino in fondo l'autonomia delle scuole già
assicurata dalla legge, potremmo seriamente pensare anche ad una
diversa distribuzione e qualità della spesa, lasciando le scelte
organizzative e didattiche alle scuole stesse.
Lo sviluppo dell'autonomia condurrebbe il Paese verso una scuola
aperta, plurale, in un quadro di indirizzi chiari e di valutazione
certa.
Venezia, 27 ottobre 2008
FoRAGS e FoPAGS Veneto
direttore didattico- Numero di messaggi : 76
Data d'iscrizione : 20.09.08
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